La guglia dell’Immacolata

La guglia dell’Immacolata
Piazza del Gesù
Metro Linea 1 – stazione Dante

Nel cuore della Napoli antica, lungo il percorso delle strade greche e romane, in quello che è noto come decumano inferiore, sorge piazza del Gesù Nuovo al cui centro svetta, maestosa, una delle tre guglie napoletane, questa dedicata alla Vergine Immacolata, le altre due al culto di San Gennaro e di San Domenico.

La costruzione sorge laddove un tempo era stata collocata una statua equestre di Filippo V di Spagna a ricordare ai posteri la visita del sovrano a Napoli; ma quando al viceregno spagnolo subentrò quello austriaco la scultura fu distrutta.

Tradizione vuole che re Carlo, dopo una visita alla vicina Chiesa del Gesù Nuovo, sul cui altare era collocata una statua in argento della Madonna, dichiarasse che la Vergine doveva essere venerata non solo in chiesa ma anche in uno spazio all’aperto.

Con i suoi trenta Metri di altezza la Guglia dedicata all’Immacolata Concezione è la più alta e più ricca di Napoli, una esplosione di barocco interamente di marmo, ricca di ornamenti e fiori, cartigli e angioletti, volute e mensoloni. In cima all’obelisco svetta una statua in rame della Madonna adornata da angioletti che reggono i simboli dell’Immacolata Concezione. Dall’alto la Madonna benedice e protegge i palazzi e le chiese della piazza.

L’obelisco presenta una base ricoperta di iscrizioni latine, laddove ai piani inferiori sono raffigurate statue e bassorilievi che rappresentano santi ed episodi della vita di Cristo legati alla Vergine.

Questa grande costruzione piramidale risale all’epoca borbonica (i lavori cominciarono nel 1746) e fu resa possibile grazie ai fondi raccolti con una colletta popolare promossa dal predicatore Francesco Pepe, padre gesuita.

I fedeli della zona non si tirarono indietro alla proposta del padre gesuita e l’obelisco, su progetto di Giuseppe Genuino con la collaborazione degli scultori Matteo Bottiglieri – al quale si devono le statue che ornano la balaustra sul primo ordine, Sant’Ignazio, San Francesco Borgia, San Francesco Saverio e San Francesco in Regis e due dei quattro altorilievi al secondo ordine del monumento, la Purificazione e l’Incoronazione – e Francesco Pagano – autore di due mezzorilievi, l’Annunciazione e la Natività, e i due medaglioni di San Luigi Gonzaga e San Stanislao Kostka, oltre alla statua della Madonna – fu eretto in meno di tre anni sotto il controllo del direttore dei lavori Giuseppe Di Fiore.

Ogni anno, l’8 dicembre, giorno della festa dell’Immacolata, una gran folla si raduna nella piazza per assistere ad una cerimonia suggestiva: la deposizione di fiori alla statua della Vergine, raggiunta da una scala dei vigili del fuoco, alla presenza del sindaco e dell’arcivescovo di Napoli.

Proprio in questa giornata, secondo consuetudine, ci si dedica all’allestimento di alberi e presepi, di cui sono famosissimi quelli di San Gregorio Armeno che si trova proprio a due passi da Piazza del Gesù, imboccando via Benedetto Croce e proseguendo fino a incrociare la celebre strada degli artigiani.