Mura greche: da non perdere a Napoli!

Indirizzo: piazza Vincenzo Bellini

Metro: linea 1, stazione Museo-stazione Dante-stazione Toledo-stazione Università

La città di Napoli nasce come un’antica polis greca e successivamente romana sviluppatasi secondo un assetto viario formato da tre ampie strade parallele longitudinali – le plateiai greche, poi Decumani romani – incrociate ad angolo retto da una serie di strade più strette, quelle che oggi costituiscono i caratteristici vicoli del centro storico. Questo schema stradale sorgeva all’interno di un sistema difensivo ingegnoso e inespugnabile rappresentato da possenti mura difensive realizzate con una doppia cortina di blocchi di tufo che, estratto da un’insenatura di età greca rinvenuta nel corso del Novecento nel quartiere di Poggioreale, hanno protetto per secoli la città e i suoi abitanti.

Su queste spesse mura che circondavano la città, si aprivano alcune porte che costituivano le vie di accesso a Neapolis: oggi, incastrate tra gli edifici, sono ancora visibili Porta San Gennaro, la più antica fra tutte, Porta Nolana, Porta Capuana, Port’Alba, la più famosa, e alcune  porte marine, tra le quali Porta di Massa, Porta della Conceria o Vado del Carmine.

Le mura di Neapolis, proprio grazie alla loro tipologia costruttiva, furono di supporto in molte battaglie vinte dalla polis greca e, sebbene siano state oggetto di vaste demolizioni a partire dall’età borbonica, ancora oggi ne esistono diversi resti e testimonianze. Tra queste, quelle di piazza Bellini, quelle rinvenute nel quartiere di Forcella (in realtà si tratta dei resti di una porta, detta “cippo”, perché somigliante a un grosso pilastro), le mura di Piazza Cavour, di Piazza Calenda e quelle inglobate nel Palazzo Saluzzo di Corigliano, in piazza San Domenico Maggiore.

Il sistema difensivo costruito dai Greci venne poi modificato dai Romani, ma sostanzialmente riguardò solo alcune zone della città, quando l’imperatore Flavio Placido Valentiniano, conosciuto come Valentiniano III, ne realizzò uno verso la zona portuale. Con l’ampliamento voluto da Valentiniano, le mura avevano inizio da piazza Bellini, per percorrere le attuali via San Sebastiano, piazza del Gesù Nuovo, via Carrozzieri, via Santa Maria la Nova, via Sedile di Porto per poi andare a riallacciarsi a quelle preesistenti presso la Basilica di San Giovanni Maggiore, situata nell’omonimo largo.

Le mura di piazza Bellini furono scoperte solo casualmente nel 1954 e sono tuttora ben visibili a chiunque passeggi per la zona. Lo schema antico, poi modificato nel tempo, era di 10 metri più in basso rispetto all’attuale e correva lungo il ciglio di una collina, ora completamente spianata, che percorreva il tratto che collega via Costantinopoli a via San Sebastiano. Alcuni studiosi datano questo tratto di mura al IV secolo a.C., altri al V secolo a.C.