Palazzo Pignatelli di Monteleone

Palazzo Pignatelli di Monteleone

Indirizzo: Calata Trinità Maggiore, 53
Metro: linea 1 – stazione piazza Dante

Questa dimora nobiliare fu eretta nel XVI secolo dalla famiglia Pignatelli di Monteleone e fu poi restaurata e trasformata nel 1718, soprattutto per quanto riguarda la facciata e il meraviglioso portale d’ingresso, dal duca Nicola Pignatelli, appartenente all’omonima casata, che volle affidarlo alle mani dell’architetto napoletano Ferdinando Sanfelice, il quale si avvalse per la sua realizzazione dell’opera dei maggiori maestri specializzati nella lavorazione di materiali quali marmo e piperno: Giovan Battista Masotto, Domenico Astarita, Domenico Gorlei, Antonio Saggese. Difatti, ciò che più colpisce nelle fattezze del portale è proprio l’alternanza dei materiali, su cui le bugne in marmo bianco alternate lungo le alte colonne composite ornate da mascheroni che fungono da capitelli con i volti di due satiri dai capelli che fanno da volute.

Ulteriori lavori di restauro furono eseguiti nel 1726 sotto la direzione di Niccolò Tagliacozzi Canale al quale fu affidato il compito di riadattare gli spazi destinati ai mezzi di locomozione della famiglia Pignatelli, tra i quali due carrozze trainate da sei cavalli.
Da questo momento in poi, la dimora nobiliare divenne, come altri rinomati palazzi di Napoli, il centro culturale e sociale dell’aristocrazia napoletana, e andò sempre più arricchendosi e impreziosendosi di opere d’arte dei più grandi maestri nell’arte della pittura: affreschi e tele del Perugino, di Caravaggio, Tiziano, Velasquez, del Parmigianino, Rubens, Luca Giordano, solo per citarne alcuni, andarono a decorare e abbellire i saloni di casa Pignatelli.

Nel corso del XIX secolo, il palazzo fu venduto, subendo ulteriori modifiche e ristrutturazioni: l’ala più grande dell’edificio fu acquistata dal banchiere René Hilaire Degas, nonno del pittore impressionista Edgard che più volte soggiornò in questo palazzo, come ricorda la targa commemorativa posta all’esterno dell’edificio; la parte più piccola entrò in possesso di Gaetano Pandola, imparentato con i Pignatelli.

Pur essendo oggi la sua natura praticamente residenziale, è possibile ammirarne il meraviglioso esterno.